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Sensi di Colpa

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SENSI DI COLPA
Il senso di colpa è un sentimento pervasivo e doloroso che si insinua nella mente e nel cuore anche in assenza di colpa. Paradossalmente, questa assenza, per sua natura impalpabile, inconsistente e impossibile da definire, fissa e rinforza il senso di colpa stesso. Sia esso inconscio o cosciente, influenza pesantemente le scelte, le relazioni e l’agire dell’individuo, intaccandone dolorosamente l’autostima e l’autonomia.

Nel corso dei secoli, il sentimento di colpa è passato da un primo rapporto con le religioni a convenzioni e regole rigide imposte dalle società patriarcali. Oggi, invece, il concetto di senso di colpa è inteso come strutturato intorno a delle regole interne, e non più unicamente esterne.

Il senso di colpa può essere più o meno profondo e debilitante a seconda dalla sua natura chiara e realistica.

Esso cioè, quando è conscio e motivato da azioni ritenute malvagie e realmente compiute, è riferibile a un meccanismo della coscienza che ci causa un disagio per aver infranto delle regole, esortandoci a porre rimedio alle conseguenze provocate dai nostri atti. Quello più debilitante invece è quello inconscio, che deriva da un conflitto profondo e pervasivo tra i bisogni naturali interni e i doveri esterni appresi e immagazzinati.

Secondo l’analisi transazionale ogni messaggio, opinione, giudizio, richiesta ed esperienza immagazzinata nell'infanzia vanno a strutturarsi all'interno dello Stato dell’Io Bambino del soggetto e strettamente connessi ai sentimenti e ai vissuti di estremo bisogno affettivo tipiche di quella età. Pertanto, il sentimento di colpa, originandosi molto precocemente nella vita dell’individuo, viene collocato proprio in questo stato dell’Io e legato a emozioni ancora immature e intense.

Così, tutte le volte che l’individuo sente emergere la parte bambina, quindi spesso un desiderio spontaneo e naturale, i messaggi, i giudizi e le richieste esterne fanno insorgere il senso di colpa. Il proprio bisogno viene soffocato rispetto al bisogno dell’altro, al fine di evitare l’attivazione dello stato dell’Io Genitore giudicante e severo, che svaluta, giudica, disapprova e colpevolizza. Tale procedimento fa sì che il soggetto reprima lentamente la parte Bambina e naturale nel corso della crescita, ma questa tenterà di uscire allo scoperto durante lo sviluppo e comincerà a ribellarsi alle regole imposte.

Anche nell’adulto, riconoscere questi desideri e questi bisogni provoca un forte senso di colpa poiché collude con i bisogni, le aspettative e le richieste di attenzioni dei familiari, impedendone spesso scelte e azioni.

In altre parole, si sperimenta il senso di colpa quando si ascolta il Bambino spontaneo che vuole scoprire, imparare, vivere, esplorare, essere autonomo e, da grande, realizzarsi.

In terapia, questo bisogno adulto di “affermarsi”, che collude col bisogno sempre importate di essere amati, riconosciuti e approvati dalle persone significative, può finalmente trovare spazio e legittimità in un nuovo e più maturo dialogo interno.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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