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CONFLITTI E IMPASSE
Il conflitto può essere definito come la presenza di spinte motivazionali contrastanti rispetto alla meta. Il significato del termine deriva da confliggere, che si riferisce alla presenza concomitante di istanze differenti (desideri, valori, motivazioni ed idee), nella persona (conflitto interno) o tra individui (conflitto esterno). La presenza di un conflitto interno provoca un blocco che impedisce al soggetto scelte o azioni.Pertanto, ogni individuo, in quanto soggetto in relazione ad un altro e con se stesso, è costantemente esposto al conflitto.
La condizione frustrante che ne consegue può derivare da cause esterne o interne, ovvero da una condizione di insoddisfazione di un bisogno originata dall’ambiente sociale e familiare o dall’individuo stesso.
Il conflitto esterno provoca incomprensioni, scontri o adattamento, quello interno, originato da fattori psicologici, emotivi e comportamentali in contrapposizione tra loro e interiorizzato dall’individuo, provoca sofferenza psichica ed emotiva, originando un blocco decisionale e comportamentale.
Molte terapie prevedono l’integrazione di queste parti, al fine di far convergere le energie verso un comportamento più funzionale e più consono alla situazione presente. In A.T. l’esternazione di queste due parti in conflitto consente di vederne le caratteristiche, comprenderne l’origine e scegliere la soluzione più efficace.